Care amiche e cari amici di Uni3tante sono state le attestazioni di vicinanze avute da moltissimi di voi a partire da quelle dal nostro presidente Lino Schepis, al quale mia nuora ha così scritto:
Gentile Signor Schepis, grazie di cuore per il suo articolo sulla situazione in Ucraina. Questa solidarietà e sostegno sono molto importanti per noi in questo momento. Un saluto a lei e a tutta UNI3 Trieste. Oksana Maistrenko Pizzamei
Desidero ora condividere con voi alcune notizie che mio figlio Piero ha inviato da Vienna, messaggi questi che non hanno bisogno di ulteriori commenti.
23 marzo
Piero è solo a Vienna con Lorenzo in quanto Oksana, sua moglie è ad Arad in Romania, dove si è recata più volte, per coordinare il trasporto di sua mamma, che si era gravemente infortunata, verso la Francia.
Dialogo con mio figlio Lorenzo (7 anni, metà ucraino, metà italiano) al parco giochi oggi pomeriggio, dopo che ha visto la notizia che stavo leggendo sul mio cellulare:
-Perché questa casa sta bruciando?
-È Kiev, lì c’è una guerra, i russi lanciano bombe. Te l’ha spiegato la tua maestra, vero?
-Sì, l’ha fatto. E anche con la casa di Babula (nonna) fanno lo stesso? La casa è ancora lì?
-I tuoi nonni hanno lasciato Kiev. Non sappiamo se la loro casa è ancora lì.
-Penso che ripareranno le case quando la guerra sarà finita. Quando sarà finita la guerra, papà?
-Non lo so, ma spero molto presto.
-E succederà lo stesso qui a Vienna?
-Assolutamente no!
Dopo ho avuto bisogno di abbracciarlo fortemente…
25 marzo
Successivamente Piero ha descritto le vicissitudini dei suoi suoceri e la preoccupazione di sua moglie.
I miei suoceri sono scappati da Kiev in auto con altri familiari esattamente due settimane fa.
Nello stesso giorno raggiunsero Chernivtsi, a circa 40 km dal confine rumeno di Siret.
Ci sono voluti quattro giorni per passare il confine perché era difficile trovare un po’ di carburante per gli ultimi chilometri.
Grazie ad alcuni buoni contatti, hanno potuto avere un posto accettabile dove stare (a causa della situazione, una camera d’albergo e alloggi simili in questa zona sarebbero costati fino a 1000 euro).
Finalmente sono riusciti a superare il confine dove li aspettava mia cognata e suo marito, francese, che li avrebbero portati in Francia, destinazione finale del viaggio iniziato a Kiev.
La sera dello stesso giorno mia suocera si è rotta la gamba ad Arad ed è stata portata in ospedale.
Mentre il resto della famiglia, stanchissima ed esausta, si dirigeva in Francia (dove avevano lasciato i loro tre figli), mia moglie Oksana è volata in Romania per assistere sua madre.
L’intervento è andato bene e ieri mia suocera è stata finalmente trasferita in Francia con l’ambulanza, mia moglie l’ha accompagnata.
Ora la famiglia è riunita, stanchissima ma felicissima.
PS: questa storia è come un film, ma sono abbastanza sicuro che molti ucraini abbiano vissuto situazioni simili.
PPS: per festeggiare, mia moglie e sua sorella andranno all’Opera e vedranno, indovinate un po’, un balletto russo, il Lago dei Cigni.
Voglio ora ricordare che a Muggia gli iscritti ad Uni3 hanno raccolto 500 euro. Ho consegnato questa cifra alla Fondazione Luchetta che la utilizzerà per un aiuto ai bambini ucraini ammalati e alle loro mamme, attualmente ospitati nella struttura della Fondazione.
Bruno Pizzamei